George Tabori, noto drammaturgo, regista teatrale e sceneggiatore cinematografico ungherese, è morto, all'età di 93 anni, lunedì a Berlino, dove risiedeva da diversi anni.
L’autore de "I Cannibali" e "Mein Kampf", rivisitazione farsesca delle memorie di Adolf Hitler, emigrò da giovane spostandosi da Budapest a Berlino.
Nel 1935 fu costretto a lasciare il paese e trovare rifugio a Londra, a causa delle sue origini ebraiche. In seguito andò negli Stati Uniti (1945) dove, per lunghi anni, ebbe una fortunata carriera di sceneggiatore cinematografico, scrivendo anche per Hitchcock, Losey, Young e Siegel.
In Italia, nel 1992, è stato direttore del Mittelfest di Cividale del Friuli. Tra i suoi romanzi e racconti più famosi "The Good one" (1952) e "Son of a Bitch" (1981). Le sua prime commedie sono "Flight to Egypt", rappresentata a Broadway da Elia Kazan, nel 1952, e "The Emperor's Clothes" (1953).
A causa del maccartismo, tornò in Europa, dove iniziò la sua attività di regista, mettendo in scena suoi testi ("Brecht-Abend" e "The Cannibals", 1962) e testi di Strindberg ("La signorina Giulia", 1958), di Euripide ("Le Troiane", 1976), di Beckett ("En attendant Godot", 1984).
Fece ritorno in Germania solo nel 1971, per rimanervi fino alla morte.
Il direttore della Berliner Ensemble, Claus Peymann, che ha dato l'annuncio della sua scomparsa, lo ricorda così: "Tabori era una persona saggia e fanciullesca, un mago meraviglioso. Ora ha lasciato il palcoscenico". Negli ultimi tempi numerosi attori si erano stretti attorno al suo capezzale. Sua moglie, l'attrice Ursula Hoepfner, gli è stata accanto fino alla fine.
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